A PROPOSITO DI NAPOLI-TORINO
(ovvero, una storiella che circola sul web ed è anche “azzeccata al momento sportivo!” Grazie a P.Castaldi)
Il luogo dell’anima
- Tu di dove sei?
- Di #Torino, e tu?
- Io sono napoletano… ma tu sei proprio torinese torinese?
- In realtà i miei genitori sono pugliesi, ma io sono nato a Torino, quindi sono torinese.
- Cioè a Torino che ci avete, lo “ius soli”, che se uno nasce lì diventa automaticamente torinese?
- Certo. Se nasci a Torino, sei #torinese. E tu allora perché sei #napoletano, perché sei nato a Napoli, no?
- Vabbè, io sono nato a #Napoli, anzi proprio nel centro storico di Napoli, ma non c’entra.
- Come sarebbe che non c’entra?
- Mettiamo ad esempio che mia madre, magari per lavoro, si fosse trovata a Torino e avesse partorito lì; mica sarei torinese, sarei napoletano lo stesso.
- E come?
- Perché per i #napoletani non vale lo “ius soli”, vale lo “ius animi”. Se nasci a Napoli o altrove da genitori napoletani, anche se poi magari ti trasferisci da qualche altra parte, pure per cinquant’anni, resti sempre napoletano, se ti hanno trasmesso la napoletanita’ e se napoletano lo resti nell’animo. Ma pure se nasci da qualche altra parte, da genitori non napoletani o nemmeno italiani, insomma anche se sei straniero, se vieni a Napoli e te ne innamori, se ti lasci adottare dalla città, napoletano lo puoi pure diventare. Perché essere napoletani non è una questione di cittadinanza, è una dimensione dell’animo…