Dedicate a quanti ancora si ostinano a scrivere e a parlare di un sud arretrato e povero prima dell’annessione che chiamarono “liberazione”, queste parole di un nemico venuto a combattere contro di noi. Onore a lui.
Il conte piemontese Alessandro Bianco di Saint-Jorioz, capitano del Corpo di Stato Maggiore Generale e operante nel meridione perlopiù nel periodo del brigantaggio, affermò che:
« Il 1860 trovò questo popolo del 1859, vestito, calzato, industre, con riserve economiche. Il contadino possedeva una moneta e vendeva animali; corrispondeva esattamente gli affitti; con poco alimentava la famiglia, tutti, in propria condizione, vivevano contenti del proprio stato materiale. Adesso è l’opposto; i ricchi non sentono pietà; gli agiati serrano gli uncini della loro borsa; i restanti indifferenti e impotenti. Niuno può o vuol l’altro aiutare, sconforto dappertutto. La pubblica istruzione era sino al 1859 gratuita; cattedre letterarie e scientifiche in tutte le città principali di ogni provincia. Adesso veruna cattedra scientifica. Nobili e plebei, ricchi e poveri, qui tutti aspirano, meno qualche onorevole eccezione, ad una prossima restaurazione borbonica. »
(Alessandro Bianco, conte di Saint Jorioz)
